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INDIA VISUAL DIARY

INDIA VISUAL DIARY

 

11 giorni intensissimi nel paese dei contrasti e delle contraddizioni, un itinerario on the road costruito su misura sfruttando tutti i mezzi necessari per vedere quanto più possibile: la caotica e moderna New Delhi con il Minareto che svetta sopra tutto,  l’elegante Jaipur con i suoi palazzi rosa, i chilometri macinati con il pulmino su strade incredibili in mezzo a vacche e cammelli, la bellezza immortale del Taj Mahal ad Agra, gli imponenti palazzi della poco turistica Orcha, i templi di Khajuraho con i segreti del kamasutra sulle pareti, i ghat di Varanasi e le cerimonie sacre, i sorrisi e gli occhi della gente, che rendono ancora  più magica questa terra.
Un viaggio fatto di esperienze: passeggiare tra le bancarelle e i clacson della Vecchia Delhi, salire al Forte di Amber a dorso di elefante, curiosare nei bazar coloratissimi, fermare la macchina per far attraversare la strada alle mucche, incantarsi davanti alle spettacolari fortezze Moghul, annusare il profumo del curry tra i vicoli, contrattare al bazar delle spezie,  celebrare l’amore supremo perdendosi tra i marmi bianchi di Agra, emozionarsi di fronte alle cerimonie rituali a Varanasi, navigare pigramente sul Gange guardando il sole sorgere tra la nebbia.
 
L’India è’ un paese straordinario e vi ho trascorso 11 giorni senza mai fermarmi davvero a riposare: anche quando ero in hotel, le immagini della giornata mi passavano davanti agli occhi e le sensazioni si rincorrevano nella mia testa non permettendomi di dormire. E’ un luogo affascinante, contraddittorio, magico e incredibile: il sacro e il profano si mescolano ai profumi delle spezie, alle macchine fotografiche dei turisti e ai rumori del traffico. Ne ho visto un pezzettino minuscolo, di India, ma mi è entrata nel cuore
con prepotenza e anche adesso che sono tornata non si sposta da lì.
 
Per carità, in ogni viaggio io lascio un pezzetto di cuore. È così da sempre, da quel primo aereo per Parigi preso da bimba con i miei genitori e un orsetto per mano. E poi ce ne sono stati altri
di aerei, e io non mi sono fermata più. In ogni posto, in ogni continente, un pezzetto di cuore restava la’. Poi ogni tanto, tra un timbro e l’altro sul passaporto, ci sono posti dove il pezzetto di cuore che lasci e’ un po’ più grande. Con la consapevolezza che un giorno tornerò a riprendermelo. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Guarda Commenti (9)
  • Lo ammetto. L'India non mi ha mai affascinato… non so perchè… non ho mai provato un gran interesse verso questo paese… ma direi che, guardando le tue foto, lo sto molto rivalutando! La tredicesima foto, con quel palazzo che si specchia nell'acqua, è qualcosa di incommensurabilmente bello!!!

  • Ho seguito il tuo viaggio su IG con molto interesse ed ogni volta le immagini mi hanno sempre affascinato e messo tanta curiosità. Immagino cosa debba essere stato per te questo viaggio. Un bacio Amrita!

    • Francesca hai assolutamente ragione, il
      divario tra ricchi e poveri li e' immenso e ti spezza il cuore. Pensa che mio papà ha speso tutti i soldi del viaggio in 'mance' da dare a bambini e anziani per aiutarli… Secondo me vale comunque la pena ma ammetto che è un viaggio toccante e, a suo modo, difficile…

    • onestamente prima di partire no, anzi non sapevo bene cosa aspettarmi. invece una volta l’ha mi ha devastato il cuore, da quel dicembre 2014 mi porto dentro ogni istante vissuto lì e non penso ad altro che a tornarci prima possibile. davvero, mi è entrata sotto la pelle. dicono sia normale, o la ami o la odi…. bè io la amo tantissimo!

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