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BOOKS FOR BREAKFAST #26 – FLORENCE GORDON

BOOKS FOR BREAKFAST #26 – FLORENCE GORDON

FLORENCE GORDON 

B. Morton

Sonzogno 

Florence Gordon ha settantacinque anni e vive a Manhattan. Femminista ebrea divorziata, scrittrice scorbutica, attivista testarda e orgogliosa, detesta la maggior parte delle cose che la gente trova piacevoli e ama mettere gli altri in difficoltà. Mentre è alle prese con la sua settima fatica, un libro di memorie, un articolo del «New York Times» la definisce “patrimonio nazionale”, catapultandola sotto le luci della ribalta e obbligandola a superare quel filo spinato che aveva eretto intorno a sé. La situazione precipita quando i suoi “cari” si trasferiscono da Seattle a New York: il figlio Daniel (che ha snobbato le orme letterarie dei genitori per diventare poliziotto), la nuora Janine (psicologa, pronta ad avere una relazione con il suo capo) e la nipote Emily (che sta cercando di capire cosa fare di una problematica storia d’amore). Tra i quattro, giorno dopo giorno, si intreccia una commedia irresistibile, all’insegna di una crudele sincerità ma anche di una sorprendente complicità emotiva…

Quando ho letto la trama di questo libro, inevitabilmente ho subito pensato ad un’altra grande eroina femminile di carta, ovvero “Zia Mame” (che io personalmente adoro). Quindi mi sono approcciata al romanzo – gentilmente inviatomi in ebook dalla gentilissima Valentina di Sonzogno – sperando di trovarne una degna erede, e, pur con le differenze del caso, non sono rimasta delusa. Florence è intelligente, brillante e arguta. Allo stesso tempo è impaziente, dissacrante, sagace e pure politicamente scorretta. Per di più, è molto indipendente, praticamente una solitaria, non fosse che intorno a lei girano numerosi personaggi che vorrebbero compiacerla e si affannano in tentativi pressochè inutili: basti pensare che le organizzano una festa a sorpresa da cui lei se ne va impettita! Per lei la letteratura viene prima dei rapporti umani, alle cui rigide convenzioni si rifiuta di sottostare. Con un’introduzione così, verrebbe da pensare che sia odiosa: invece, a me è piaciuta. Mi ha fatto sorridere più di una volta, mi ha fatto anche indignare, ma nel complesso mi ha fatto provare una sincera ammirazione per una donna che decide di vivere a modo suo, essendo se stessa fino ai limiti dell’insopportabile. E’ proprio quella la sua caratteristica fondamentale, per cui ti ritrovi, invece che a detestarla, ad applaudirla per la sua coerenza. I personaggi che le ruotano attorno – amici e famigliari – sono tutti molto più deboli di lei, ma credo sia un effetto voluto quindi non sono d’accordo con chi dice che non sono personaggi di spessore. A modo loro lo sono e sono soprattutto il perfetto contraltare di Florence. Si salva la nipote, che mi è stata simpatica fin da subito in quanto più brillante del padre e della madre messi insieme e unica possibile “erede intellettuale” di Florence. Unica pecca, avrei forse preferito che il libro fosse molto più incentrato su Florence stessa e un po’ meno sul suo entourage perchè ho trovato le loro singole vicende meno interessanti e approfondite. Ma questo è solo il mio giudizio, ed è chiaramente di parte perchè io adoro Florence. Me la immagino, che le canta come si deve a qualcuno che ha avuto la sfortuna di fare un passo falso (secondo lei, sia ben chiaro!) sulla sua strada. In definitiva non posso che consigliare questa una commedia newyorkese ben riuscita, brillante e sofisticata, che mi ha permesso di passare qualche serata leggera ma non superficiale e che mi ha lasciato qualche spunto di riflessione e anche una voglia incredibile di tornare a Manhattan!

AUDREY’S TIP: Florence è un personaggio forte, quindi stavolta lasciate perdere la tazza di tè caldo e gustatevi questa donna insieme a un bel Martini o a un Cosmopolitan per apprezzarne al meglio lo stile 😉

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