Avete presente l’espressione “felice come un bambino in una fabbrica di caramelle“? A Torino può diventare realtà. Ma la mia Torino è un po’ magica, ormai lo sapete, e ci si possono fare un sacco di cose divertenti. Ma ci arriveremo. Perchè questo è il racconto del giorno che io sono stata felice come una bambina perchè mi hanno invitato a visitare una fabbrica di caramelle. E mica caramelle qualunque, ma le mitiche Pastiglie Leone, che ricordo essere state presenti nella mia vita praticamente da sempre. Fin da quando mia nonna comprava quelle semplici di zucchero, di tanti colori diversi, e le mangiavamo assieme guardando i film di Audrey Hepburn.
La visita allo storico stabilimento torinese è avvenuta in occasione della presentazione del libro di Irene Perino – illustrato da Alice del Giudice – “My secret Turin”, una guida super cool a tutte le cose più particolari che si possono fare a Torino, edito da L’Airone per Gremese. Il sottotitolo del libro è “la Torino segreta delle vere Torinesi” e la cosa divertente è che ci sono tantissimi spunti anche per chi a Torino ci vive da anni – come me! Per esempio, prima di leggere il libro, io mica lo sapevo dove comprare gli occhiali preferiti da Beyoncè, fare colazione insieme a dei gattini oppure acquistare un ombrello personalizzato. E dal momento che una delle esperienze consigliate nel libro a chi vuole visitare – o vivere appieno – Torino è proprio bere uno spritz racchiuso in una caramella, ecco che lo stabilimento delle Pastiglie Leone diventa la perfetta location per la presentazione di questo libro. Sì, perchè la Leone, tra le sue millemila caramelle e pastiglie gustosissime, si è inventata pure quelle allo spritz! E sono buonissime: vi dico solo che da quando le ho assaggiate sono diventata un’addicted.
La giornata in Pastiglie Leone per noi invitati è stata ricca di sorprese. Per prima cosa abbiamo conosciuto il sig. Guido Monero, che manda avanti l’azienda con la figlia Daniela, accomunati dalla stessa passione. La Leone nasce nel 1857 dalla famiglia omonima, ma nel 1934 viene rilevata dalla mamma del sig. Guido, allora proprietaria, insieme al fratello, de “La Vittoria”, un ingrosso dolciario che già dagli anni ’20 distribuiva su Torino e provincia le pastiglie Leone. La sig.ra Giselda acquista la confetteria Leone di C.so Vittorio Emanuele II e, vera pioniera dell’imprenditoria femminile ante litteram, ne comprende le potenzialità: per attuare la sua visione industriale, la “Leonessa” decide di trasferire la produzione in un sito più ampio e di investire molto in nuove confezioni, pubblicità e concorsi a premi per i migliori clienti. Da qui, il resto è storia nota e sia Daniela che il papà Guido, insieme ad una loro collaboratrice, ci ricordano le tappe fondamentali di questo percorso che li ha portati ad essere la sola azienda italiana con così tante differenti produzioni artigianali, il tutto sempre selezionando con cura i migliori ingredienti e rispettando i ritmi artigianali di lavorazione. Dopo molti assaggi (gnam!) visitiamo tutti i settori dello stabilimento, dalla produzione al confezionamento, dalla fabbrica di cioccolato (occhi a cuore!) alle varie zone dedicate ai singoli prodotti: le Pastiglie, le Gommose con gomma arabica, le Goccioline di Rosolio, le Gelatine di frutta…. Tra l’altro vi segnalo che, se vi interessa fare la stessa visita guidata, l’ente del turismo torinese ne organizza periodicamente.
Quello che a me è piaciuto molto, oltre alla varietà della proposta e alla grande attenzione nella scelta di materie prime di qualità, è la capacità dell’azienda di saper stare al posso con i tempi, il suo sapersi rinnovare costantemente attraverso nuovi gusti, linee particolari e confezioni una più bella dell’altra. Interessanti anche gli eventi a cui collaborano e bellissima la possibilità di personalizzare il proprio con i loro prodotti!
Finita la visita, Irene ci ha raccontato qualcosa in più sul suo libro, che poi ho avuto la possibilità di leggere grazie alla disponibilità dell’editore – che ringrazio! – e che vi consiglio se siete di Torino o se avete in programma di venirci, affiancandolo ad una guida tradizionale per non perdervi né i grandi classici né le esperienze carinissime scovate dall’autrice in giro per la città. Inoltre lei scrive molto bene ed è stata brava a paragonare Torino ad una bella donna, discreta ma affascinante, raccontandoci che volto avrebbe, cosa indosserebbe per essere sempre al meglio e cosa avrebbe nella borsa se così fosse, stagione per stagione. Io mi sono divertita molto a leggerlo e, anche se da torinese alcune cose le sapevo già, ho scoperto un sacco di chicche sulla mia città. Bellissime inoltre le illustrazioni di Alice del Giudice, di cui potete avere un esempio guardando la stilosissima copertina. La mia bellissima esperienza si è conclusa con un brindisi per il libro e un gustoso buffet offerto dalla Torteria Berlicabarbis di Torino, un vero must per le colazioni golose, le pause pranzo sfiziose o le merende dolcissime.
Last but not least, ci tengo a ringraziare tantissimo Pastiglie Leone, My secret Turin nella figura delle sue autrici e Gremese editore per l’invito e per la squisita disponibilità. Ci tengo altrettanto a sottolineare che questo non è un post sponsorizzato o scritto su richiesta ma solo il racconto di una mia personale esperienza, quindi i giudizi positivi sull’azienda, sul libro e pure sul buffet sono assolutamente autentici – come sempre del resto: come quando faccio un viaggio o recensisco un libro o provo un prodotto o scopro un posto bello da segnalarvi <3 Le cose che a me non piacciono sul serio di qui non passano!
Molto carino il libro, non conosco bene Torino, ma ne avevo sentito parlare su un sito creato da blogger torinesi. Carina anche la visita che hai fatto, è sempre bello visitare aziende italiane, conoscere la loro storia, si acquisiscono sempre cose nuove, non vai mai senza aver appreso qualcosa, è stata una bella opportunità! Vabbè, sulle pastiglie leone non dico nulla, la loro fama le precede, ultimamente poi le ho viste anche ai matrimoni, è un’idea molto carina, sopratutto quando mescolano i colori. Io ho una scatola di latta che mi regalò mia nonna (ai tempi era piena di caramelle) che mi piace un sacco, la conservo ancora gelosamente! 🙂
Hai postato delle immagini che fanno brillare gli occhi e venire l’acquolina in bocca! E non è solo questione di essere golosi. In ogni ambiente c’è una sua precisa connotazione, questa riflette un mondo deliziosamente dolce e appetibile.
Un sorriso per il fine settimana.
^____^
Interessante il tour alla riscoperta delle caramelle Leone, ma altrettante la descrizione del libro, mi è venuta voglia di leggerlo.
Brava
che scatti davvero da diario di una favola.
mi hai fatto venire tanta curiosità
xxx
mari
http://www.ilovegreeninspiration.com
mamma quante cose buone!! foto bellissime complimenti
Ma che bellissima esperienza e che foto bellissime.
Grazie per averci portato in questa meravigliosa azienda.
Un bacione
Maggie Dallospedale
Indiansavage.com
proprio un bel evento!
Ma carinissima la visita alla fabbrica delle Pastiglie Leone! Anche io ricordo di mangiarle fin da bambina!
E poi, ltre ad esser buone, hanno anche delle confezioni e dei clori super carini!!!
Delizioso anche il libro, pieno di spunti interessanti, per non parlare di quelle torte fantastiche!
Foto meravigliose, non c’è neppure bisogno di dirlo! 😀
Baci!
S
https://s-fashion-avenue.blogspot.it
io ne vado matta, tutte le cose che producono sono eccellenti
nuovo post da me <<< Clinique – collezione makeup post punky >>>
buon giovedì, un bacione
ma che meraviglia che deve essere stato poter visitare la fabbrica di caramelle *_*
sarebbe un sogno per me!!
http://www.fashi0n-m0de.blogspot.it
Anche per me le pastiglie Leone sono da sempre compagne fedeli della mia “dolce” vita. Per quanti tipi ne abbia gustate, non mi hanno mai tradita. Poi trovo che le confezioni, nelle loro classicità e semplicità, esprimono la garbata raffinatezza torinese.
Comunque la tua è stata una visita da suscitare invidia!!
Anche il libro deve essere curioso e con indicazioni per scoprire una Torino insolita.
Complimenti per le fotografie.
Ciao.
Ivana
che dolcezza! 🙂